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Se l'acqua del rubinetto è da evitare...

L'acqua corrente del rubinetto utilizzata comunemente per lavarci le mani e il corpo sarebbe da evitare nella quotidiana pratica di detersione del nostro viso nel caso in cui si soffrisse di acne o più genericamente di foruncoli o bollicine.


Da quando ho iniziato a non usare più l'acqua corrente da tre anni, sostituendola in toto con l'acqua termale, devo dire che la qualità della pelle è notevolmente migliorata.

L'acqua del rubinetto infatti ha una carica batterica, seppur contenuta, sufficiente a sostenere fenomeni infettivi superficiali come piccole pustole o foruncoli.

Senza parlare della presenza di carbonati e solfati che tendono a precipitare ed occludere i pori del viso. In quest'ultimo caso dobbiamo fare sempre caso alla durezza dell'acqua.


Più l'acqua ha un grado di durezza maggiore, più questi sali saranno concentrati e più frequenti sono i fenomeni di insofferenza cutanea o fenomeni di dermatiti legate alla bassa solubilità dei syndet nelle acque calcaree.


Alle miei giovani clienti universitarie, che si trovano a studiare a Parma o a Milano dove l'acqua è particolarmente dura, raccomando di evitare di risciacquarsi il viso con l'acqua corrente proprio per impedire l'occlusione dei follicoli e delle papille cutanee con precipitati salini.

Quindi il mio consiglio è di dare un occhio ad una cartina come questa: se soffrite di imperfezioni cutanee e vi risiedete in aree in cui l'acqua è particolarmente dura, vi raccomando caldamente di utilizzare per il face washing l'acqua termale.

pic presa da wikipedia: le aree che si colorano di un blu più intenso indicano una maggior durezza dell'acqua portata dall'acquedotto pubblico


La mia acqua termale preferita è quella dell'Avene, per la generosità della nebulizzazione.

Acqua termale Avène, 11 euro circa, in farmacia


In alternativa all'acqua termale esistono le acque di estrazione vegetale, fra le quali cito per qualità l'acqua degli acini d'uva della Caudalie.

Eau de Raisin, 12,40 euro



Una scelta più economica e meno sofisticata, ma sempre efficace, resta sempre la soluzione isotonica usata per le infusioni ad un prezzo molto più contenuto, circa 1,5 euro.



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