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Sostenibilità: la parola meno cliccata durante le festività.

Ho aspettato tutto l’anno per poter fare questo post a ridosso del Natale. Il post lo dedichiamo alla sostenibilità. Sono andata su Google Trends (andateci è strabello!) per vedere quanto e quando questa parola viene cliccata dagli utenti di Google durante l’anno.


Lo vedete: la linea blu rappresenta la performance dei click. Ci riempiamo la bocca di sostenibilità tutto l’anno con picchi massimi in primavera e in autunno. Poi succede che in prossimità delle festività di pasqua, di ferragosto e di Natale

“sostenibilità” diventa obsoleta e nessuno ne parla più salvo poi correre ai ripari dopo la seconda settimana di gennaio quando ormai tutto il convoglio natalizio è già transitato. La sostenibilità ambientale la si può misurare e la si può realizzare in tanti modi nel nostro quotidiano: nel differenziare correttamente i rifiuti, nel contenimento del consumo dell’acqua, della corrente elettrica e dei motori a combustione. Parliamo di economia circolare con convinzione e accusiamo l’industria di inquinare l’ambiente ma ci dimentichiamo che il 95% della sostenibilità di un prodotto è dipendente dall’uso che ne facciamo. Ovvero la plastica è inquinante sì, ma si può non inquinare l'ambiente se noi la recicliamo. Siamo noi consumatori a rendere il footprint di un prodotto più o meno impattante sull’ambiente.


Guardate qui sotto il video “enviromental footprint of a shampoo”: la fonte è autorevole ed è la Cosmetics Europe una delle associazioni di categoria europee più attente alla sostenibilità ambientale.



https://youtu.be/UPB3gdWAkmA


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